Dott. Federico Corrias

Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica Università degli Studi di Roma”La Sapienza”. Master di II livello In Chirurgia Estetica Università “La Sapienza” Roma / Universita degli Studi di San Marino. Tutor dell’attivita didattica per la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Universita degli Studi di Cagliari nel 2007. Fellow presso l’Istituto Nazionale Tumori di Roma nel reparto di Chirurgia Plastica diretto dal Prof. Roy De Vita. Ha svolto numerosi corsi di formazione nazionali e all’estero. E’ autore di numerose Pubblicazioni Scientifiche presenti su PubMede e di comunicazioni a congressi Nazionali SICPRE e SIM.

La Mastoplastica
secondaria

Una protesi al seno non è per sempre

Mastoplastica secondaria – La protesi mammaria non è uno yogurt con una data di scadenza ma nemmeno un diamante che dura per sempre

Può anche capitare che sia necessario correggere una mastoplastica additiva mal riuscita o il cui risultato non è soddisfacente: dopo l’intervento ci si aspetta un seno armonioso e invece si evidenziano delle asimmetrie, difetti o dimensioni diverse da quelle prospettate. Il secondo (o il terzo) intervento di mastoplastica additiva o di sostituzione della protesi è un procedimento delicato ed è per questo fondamentale affidarsi a specialisti in chirurgia plastica, che effettuino la mastoplastica secondaria e terziaria con regolarità. “Anche perché – dice il dottor Federico Corrias, specialista in Chirurgia Plastica ricostruttiva ed estetica – è necessario intervenire su un tessuto già operato e con esiti cicatriziali”. Non si tratta dunque di un’operazione di chirurgia esclusivamente estetica, ma anche ricostruttiva. Prima di procedere con una mastoplastica secondaria è indispensabile un’attenta valutazione di ogni singolo caso, per capire quali sono i problemi e le aspettative della paziente. Alla visita seguono gli accertamenti diagnostici tramite ecografia e, sulla base delle risultanze dell’esame, eventuale risonanza magnetica. L’intervento prevede, in genere, la rimozione della capsula periprotesica e la sostituzione con un nuovo impianto adatto alla nuova forma della ghiandola mammaria residua. L’operazione, più complessa, prevede tempi di degenza più lunghi del 30 per cento . Se con la mastoplastica additiva, il decorso post operatorio varia tra le 24 e le 72 ore, per la mastoplastica secondaria sono necessari circa 4/5 giorni di convalescenza. L’elenco delle motivazioni, che possono convincere una donna a rientrare in sala operatoria, è lungo.

 

Con il passare del tempo si usura, qualche volta si sposta o ruota, in altri casi si rompe con il rischio che il silicone migri, in parte, verso i linfonodi.

Il consiglio è quello di effettuare un controllo annuale

  • Ecografia mammaria
  • Consulenza Chirurgo Plastico
  • Eventuale Risonanza Magnetica Mammaria sotto prescrizione dello specialista

“Col tempo può sopravvenire una contrattura capsulare: le protesi mammarie sono costituite da gel di silicone avvolte, a loro volta, da un involucro di silicone solido, che scatena nell’organismo una reazione da corpo estraneo, ossia la formazione di una capsula che ingloba come una pellicola la protesi e i tessuti circostanti. La sensazione è fastidiosa e, in alcuni casi, può essere dolorosa”. Il consiglio è quello di effettuare un controllo annuale, anche per verificare la presenza di altre anomalie, dallo spostamento alla rottura della protesi. Non è di secondaria importanza il fattore estetico: “Correggere una mastoplastica additiva, secondo le esigenze della paziente e facendo utilizzo di protesi di ultima generazione, è un intervento complesso, ma assolutamente accessibile, se realizzato da mani esperte. La salute e la soddisfazione della paziente passano dall’esperienza maturata sul campo in anni di sala operatoria”.


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