Dott. Federico Corrias

Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica Università degli Studi di Roma”La Sapienza”. Master di II livello In Chirurgia Estetica Università “La Sapienza” Roma / Universita degli Studi di San Marino. Tutor dell’attivita didattica per la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Universita degli Studi di Cagliari nel 2007. Fellow presso l’Istituto Nazionale Tumori di Roma nel reparto di Chirurgia Plastica diretto dal Prof. Roy De Vita. Ha svolto numerosi corsi di formazione nazionali e all’estero. E’ autore di numerose Pubblicazioni Scientifiche presenti su PubMede e di comunicazioni a congressi Nazionali SICPRE e SIM.

Addominoplastica

Finalità dell’intervento

L’intervento di addominoplastica viene eseguito per eliminare l’eccedenza di tegumento (cute e tessuto adiposo sottocutaneo) che può produrre alcuni evidenti inestetismi, quali pieghe e ondulazioni della pelle, o addirittura, nei casi più accentuati, un vero e proprio grembiule che ricopre la regione pubica. Esso consiste nell’asportazione dell’eccesso di pelle e conferisce all’addome un aspetto più gradevole e naturale. Possono essere eliminati i disturbi presenti nei casi più accentuati, quali la dermatite, che spesso si verifica a livello delle pieghe inguinali, e la difficoltà nei movimenti o nella scelta degli indumenti. All’asportazione della cute può essere associata, quando opportuna, quella del tessuto adiposo in eccesso, mediante tecnica di lipoaspirazione. Nel caso coesista l’allontanamento (diastasi) dei muscoli retti (i muscoli a forma di nastro estesi dall’arcata costale al pube) può essere eseguita la loro sutura sulla linea mediana ed eventualmente il loro rinforzo mediante il posizionamento di una rete. Qualora siano presenti delle ernie causate da cedimenti della parete addominale, devono essere riparate nel corso dell’intervento di addominoplastica. In questi casi può rendersi necessario l’impianto di una rete di contenzione che ricostituisce la continuità della parete addominale. Alla prominenza dell’addome può contribuire:

  • uno scarso tono muscolare che non può essere corretto chirurgicamente ma, in caso, almeno parzialmente recuperato con una specifica attività fisica. Ai fini della definizione dei possibili risultati ottenibili, la programmazione dell’intervento deve tenere conto di tale fattore. In altri termini la presenza di uno scarso tono muscolare impedisce di garantire, con l’intervento, un “addome piatto”;
  • un’eccessiva adiposità e/o distensione dei visceri migliorabili solamente con la dieta. Deve essere ancora ricordato che in alcuni casi la prominenza dell’addome è dovuta alla presenza di un accumulo di tessuto adiposo, con tessuti di discreta o buona elasticità; in questi casi è preferibile procedere con una semplice lipoaspirazione che di per sé può dare, nelle corrette indicazioni, un buon risultato estetico. Se ad almeno 4-6 mesi dalla lipoaspirazione si rendesse evidente un cedimento dei tessuti, potrà essere considerata l’opportunità di un intervento di addominoplastica.

PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO

Qualora esista un sovrappeso è preferibile, prima di programmare l’intervento, perseguire un opportuno calo ponderale attraverso un regime dietetico e di attività motoria indicato dallo specialista. L’intervento non deve essere eseguito in Pazienti gravide; in caso di dubbio, devono essere effettuate le indagini specifiche. Prima dell’intervento dovranno essere consegnati i referti delle analisi e degli esami pre-operatori prescritti, che possono includere anche un’ecografia e/o TAC (tomografia assiale computerizzata) addominale e prove di funzionalità respiratoria. Un eventuale eco-doppler degli arti inferiori può essere richiesto in presenza di fattori di rischio per tromboembolia. In taluni casi, tre settimane circa prima dell’intervento può essere opportuno eseguire una o due donazioni di sangue da effettuare presso un Centro Emotrasfusionale; se necessario, le unità di sangue verranno infuse nel corso dell’intervento o nel post-operatorio al fine di ridurre l’anemia. Una metodica alternativa, con la stessa finalità, consiste nell’esecuzione di un prelievo di sangue immediatamente prima dell’intervento che viene poi reinfuso durante o immediatamente dopo l’atto chirurgico. Dovranno essere segnalate eventuali terapie farmacologiche in atto (in particolare con cortisonici, contraccettivi, antiipertensivi, cardioattivi, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonniferi, eccitanti), terapie omeopatiche e fitoterapiche e segnalate possibili allergie ad antibiotici e farmaci in genere. Un mese prima dell’intervento viene sospesa la terapia ormonale estroprogestinica (“pillola”), in modo da avere un mese con ciclo regolare senza assunzione di ormone, per diminuire i rischi di tromboembolia. Almeno due settimane prima dell’intervento viene evitata l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (tipo Aspirina) e deve essere evitata la contemporanea assunzione di anticoagulanti orali e, comunque, il proseguimento di tali terapie deve essere concordato con il Medico Curante. Per quanto riguarda la contemporanea assunzione di sostanze come eparina a basso peso molecolare, la sospensione o meno andrà adeguatamente discussa con il Chirurgo. Almeno un mese prima si raccomanda di sospendere il fumo, che ha influenze decisamente negative sulla vascolarizzazione cutanea e del grasso. Il giorno precedente l’intervento deve essere effettuato un accurato bagno di pulizia completo, asportato lo smalto dalle unghie delle mani e dei piedi e depilata la regione inguino-pubica. Prima dell’intervento deve essere osservato digiuno di almeno 8 ore da cibi solidi e bevande. Il giorno dell’intervento è consigliato indossare indumenti con maniche comode e completamente apribili sul davanti e calzature senza tacco. Sarà prescritta una guaina o pancera elastica da indossare dopo l’intervento.

ANESTESIA

L’intervento viene eseguito in anestesia generale o, nei casi di minor impegno, in anestesia peridurale oppure in anestesia locale e sedazione.


DURATA DELL’INTERVENTO
Di norma si procede all’incisione trasversale della cute sovrapubica, prolungata lateralmente in direzione dei fianchi più o meno estesamente secondo i casi. Attraverso l’incisione, la pelle ed il grasso vengono scollati dalla parete muscolare. Nel caso in cui si debbano correggere solo lievi eccessi di cute sopra il pube lo scollamento giungerà in alto fino all’ombelico (cosiddetta “mini-addominoplastica”). Qualora, invece, sia opportuno intervenire su tutta la superficie addominale per la presenza, ad esempio, di eccessi di pelle attorno o sopra l’ombelico, lo scollamento procede in alto fino all’arcata costale, implicando il disinserimento ed il reinserimento dell’ombelico. Dopo l’eventuale riparo di ernie ed il rinforzo della parete muscolare con rete o semplici suture, si asporta l’eccesso di pelle; il tegumento residuo viene stirato verso il basso ed i margini cutanei suturati lungo la linea dell’incisione sovrapubica iniziale. Di norma prima della chiusura finale si posizionano drenaggi, che fuoriescono dalla regione del pube, che hanno la funzione di evacuare eventuali raccolte liquide di sangue o siero. In alcuni casi particolari, la presenza di cicatrici addominali da precedenti interventi chirurgici rende opportuno modificare il programma operatorio; ad esempio, in caso esista una cicatrice verticale lungo la parte centrale dell’addome, l’intervento di addominoplastica può essere eseguito incidendo i tegumenti anche lungo tale linea. Le suture vengono di norma e per quanto possibile eseguite con punti interni, per rendere meno evidenti le cicatrici; ogni accuratezza viene posta nell’esecuzione delle suture. Viene realizzata una medicazione. Qualora siano presenti accumuli adiposi ai fianchi o in presenza di un pannicolo adiposo importante, può essere indicato associare una lipoaspirazione. La correzione degli eccessi cutanei e adiposi estesi ai fianchi ed alla regione lombare rende opportuna l’estensione degli interventi di lipoaspirazione e di asportazione dei tessuti con le modalità sopra descritte con prolungamento delle cicatrici in queste aree (torsoplastica o addominoplastica circonferenziale). L’intervento ha durata variabile fra le due e le quattro ore secondo i casi. Come spesso accade in Chirurgia Plastica, si tratta di intervento complesso e non di uniformità routinaria, nel senso che la procedura non è completamente standardizzabile, bensì viene personalizzata sulla base delle caratteristiche individuali.

DECORSO POST-OPERATORIO
Nel periodo post-operatorio potrà essere avvertita in regione addominale una certa tensione, che regredirà spontaneamente nel giro di pochi giorni o di qualche settimana; è bene evitare sforzi ed estensioni del tronco nei primi giorni. I drenaggi vengono rimossi generalmente da 12 ore a qualche giorno dopo l’intervento; le medicazioni possono essere lasciate in sede per qualche giorno. Tale medicazione non dovrà essere né rimossa, né bagnata. È consigliabile mantenere le cosce flesse sulle anche durante il riposo a letto con un cuscino sotto le ginocchia, per mantenere semiflesso il tronco sulle gambe, evitando così trazioni lungo la linea di sutura, e camminare col busto leggermente piegato in avanti nelle prime giornate dopo l’intervento. Al fine di rendere minimo il rischio di tromboembolie è molto importante la mobilizzazione degli arti inferiori immediatamente dopo l’intervento e la deambulazione il più precocemente possibile. Dovrà essere eseguita, quando il Chirurgo lo riterrà opportuno, una terapia per la prevenzione della tromboembolia da protrarre per qualche settimana. È assolutamente consigliata l’astensione dal fumo per almeno una settimana: colpi di tosse in questo periodo potrebbero indurre sanguinamenti a livello della parte operata, oltre a provocare maggiore dolore; inoltre, il fumo ostacola i processi di guarigione delle ferite. Per i primi 4-5 giorni post-operatori dovrà proseguire l’assunzione di antibiotici, nel caso ciò sia ritenuto opportuno. La presenza di un rialzo febbrile è frequente e non è strettamente indice di infezione; puntate febbrili superiori a 38 °C devono invece essere segnalate tempestivamente al Chirurgo. Per le prime 2 settimane non dovrà guidare veicoli. I punti di sutura esterni verranno rimossi 7-15 giorni dopo l’intervento. La prima doccia di pulizia completa potrà essere praticata solo dopo tale periodo. Gonfiori e lividi sono normalmente presenti per almeno 2 settimane e possono estendersi spesso alla regione pubica, genitale ed alle cosce. Per le prime 4 settimane dovrà evitare di compiere ampi movimenti con il tronco; dovrà inoltre astenersi dall’attività sessuale, che potrà essere ripresa dopo tale periodo.


PRECAUZIONI
Dopo la rimozione dei punti potrà essere ripresa l’attività lavorativa, possibilmente con ritmi moderati. Per circa un mese si dovrà evitare l’attività sportiva e l’esposizione diretta al sole o a eccessive fonti di calore (ad esempio, sauna, lettini abbronzanti, ecc.). Durante tale periodo, inoltre, potrà essere consigliato di indossare notte e giorno la guaina elasto-compressiva.